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venerdì 30 maggio 2014

HER-bolla#1

L'ultimo mozzicone di sigaretta cadeva a terra.
Ne aveva fumate fin troppe quel giorno, Lei.
E se ne stava li…a fissare quella tazzina di caffè…vuota…come i suoi occhi…come i suoi pensieri..già , perchè a volte anche i pensieri stessi possono essere vuoti…sembra incredibile ma non c’ è niente al mondo che ti tiene più concentrato del pensiero del vuoto e del niente…forse è la paura di quel pensiero che ti riempie al tempo stesso e ti tiene attaccato al cervello…è la paura che ti fa concentrare..la paura di qualcosa non vorresti ti toccasse..ma a volte nella vita, o meglio, almeno una volta nella vita quella sensazione tocca a tutti, chi prima, chi dopo.
Lo sguardo fisso a guardare una tazza di caffè vuota…delle gocce d' acqua scendere lente sul vetro della finestra della tua camera dopo un improvviso acquazzone estivo…una nuvola che passa… un amore che finisce…un padre mai presente…un amico che ti tradisce…tutte cose che il vuoto lo lasciano e come nel tuo cuore, nel tuo essere… un caro che se ne va…un ADDIO…prima o poi tocca a tutti…e cosi quel giorno Lei se ne stava li a cibarsi della sua dose di vuoto e di niente che le era toccata…che la vita le aveva consegnato con posta prioritaria…a volte ti manca qualcosa e non sai nemmeno cosa…un semplice abbraccio o una parola confortante…o magari uno specchio che ti mostri un’immagine diversa da quella che vedi ogni giorno…più serena magari.
E Lei se ne stavi li, con un pezzo di carta e una penna, scrivendo quello che le passava per la mente.
Erano questi più o meno  i suoi pensieri: 


COME IL CIELO AL TRAMONTO 

"…un pizzico di odio c’è sempre.
Mio padre….Livio…che gran tipo che era.
Ho molti ricordi di lui.
Non tutti belli, ma li tengo tutti ugualmente custoditi nel cuore perché fanno parte di me…di quello che sono stata e di ciò che sarò, perché anche se ho sempre vissuto su una linea d’onda lontana anni luce da quella di mio padre nelle mie unghie, nei miei capelli…e soprattutto nel mio carattere cosi complicato, alla fine, scavando…c' è lui…lui che mi ha messa al mondo. Lui che a suo modo ,mi ha amata…del resto era cosi in tutto…il suo modo di dimostrare l' affetto non l' ho mai ben capito sinceramente…non credo di averne mai dubitato…ma forse per come sono fatta non mi è mai bastato.
Un bacio o un abbraccio a volte l avrei gradito. Ma è sempre rimasto in sospeso.
Ma grazie a dio non tutti siamo uguali su questa terra.
Non so quale sia il ricordo preferito di me e mio padre.
Forse le giornate che passavamo a passeggiare quando avevo 8 o 9 anni…aprivamo i finestrini e andavamo al mare…col vento fra i capelli…come diceva lui il vento è il miglior parrucchiere a volte…
e cantavamo a squarciagola una canzone di Patty Pravo…che se non sbaglio diceva proprio “portami al mare…fammi sognare…e dimmi che non vuoi morire…”
Ed io su quelle note scoprivo la felicità…e la assaggiavo, la assaporavo…cercavo di afferrarla con le unghie…perché era in quell' attimo la felicità…ed ero convinta che non sarebbe durata per sempre…Con gli anni quel sapore dolce diventa sempre più amaro…così cantavamo…arrivavamo al mare…passeggiavamo e tornavamo a casa.
   Poi non so come al mare abbiamo iniziato a non andarci più.
Non ho un ricordo preferito con lui, ma di sicuro so qual è il peggiore.
Il giorno in cui ho dovuto rinunciare anche a quei suoi abbracci sospesi, alle sue parole mancate, e ricordo che quel giorno pensai che mi sarebbero bastate lo stesso se fosse rimasto con me.
E' un ricordo un po’ offuscato dal dolore che provai … il giorno in cui mi piace dire e ripetere a me stessa che mi trovavo sott’acqua… è una sensazione che mi capita spesso quando soffro…quando soffro sul serio…le orecchie sono ovattate…la vista mi si annebbia e mi sento sott'acqua.
Ebbene, quel giorno ero li a navigare nel mio dolore…e non sapevo che mi ci sarebbe voluto un bel po’ per riemerge.
I primi giorni pensi addirittura di lasciarmi annegare…ma il profumo dell' aria, l' odore della vita mi mancava troppo,mi mancava da togliere il fiato…e cosi decisi di riemergere…in tempo per il giorno del saluto.
L' avevo atteso a lungo quel giorno…sin da quando avevo scoperto la verità.
Negli ultimi mesi gli ero sempre rimasta vicina… e quel venerdì completai solo il mio percorso…gli tirai il mio ultimo bacio nel vento…il mio ultimo saluto… quella rosa bianca, la sua preferita…piansi…tanto…. Ma nonostante tutto , nonostante i litigi, le parole non dette,gli abbracci non dati, ce l' ho qui nel cuore… e mi manca… ma la vita va avanti…cadi e ti rialzi ed è troppo bella per lasciarsi annegare nel mare dei ricordi…troppe saranno le volte che sentirai il tuo cuore bruciare e il tuo stomaco girarsi… e l' unica cosa che potrai fare sarà chiederti…”ma ne è valsa la pena?”…dopo anni la mia risposta non è ancora cambiata….
Amo la vita…in maniera disinteressata e totale…è meravigliosa….così come il cielo al tramonto…"

Erano questi quel giorno i pensieri di Lei. 
E quel pomeriggio se ne stava lì, a guardare quel tramonto che si perdeva nel cielo, ignara del fatto che tutto stava per cambiare.

V.

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