Continuamente il contrario di me stessa. Lo sono, lo
ammetto.
Desiderare continuamente e fortemente qualcosa, ed evitarla
più di tutto. Amare da impazzire tirandosi indietro, voler bene trattando male.
Le contraddizioni personali, e mentali, il cuore diviso in
due, così come la mente, difficile trovare una conciliazione. Dove una conciliazione non c’è e non può esserci, è quello il mio spazio.
In medio stat
virtus, dicevano i latini, ma la via di mezzo, l’equilibrio, non è mai stato il mio forte,
nemmeno in chimica.
Come i binari del treno, che corrono vicini, che coesistono e l’uno
esiste perché esiste l’altro, si prescindono e completano, ma non si
incontrano mai, uniti nella loro solitudine, come i numeri primi, come
le arterie e le vene che scorrono dentro di noi. Ognuna fine a se stessa ma
parte di un progetto più grande. E quando sai che sei uno di quei due binari
continui ad andare ma sai bene che al tuo fianco c’è l’altro binario, e non
puoi fingere. Anche se sai che non lo incontrerai, è tuo. Per me sei il mio
binario, ti rincorro da sempre, e per sempre, e nonostante tutto corri a
fianco a me. Nella tua solitudine, che poi, è anche mia.
V.
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